Monterotondo

Percorrendo il sentiero D, giungiamo a Monterotondo (è a ca. 1 ora e 30 min. a piedi da Santa Brigida, a 775 metri s.l.m.). Qui ci troviamo nel comune di Borgo San Lorenzo e possiamo imbatterci in due edifici di grande importanza: il castello e la cascina.⁣

Il castello fu fatto edificare nel XII secolo dai Conti Guidi (che possedevano anche il Castello del Trebbio) dopo che l’esercito di Firenze aveva abbattuto le mura del castello di Monte di Croce, a Fornello. La posizione strategica permetteva il controllo di una vasta parte della Val di Sieve. Nel 1227 passò al vescovado di Firenze che ne modificò la funzione: divenne una residenza per i vescovi in alcuni periodi dell’anno. In un atto del 1319 si legge che la Comunità di Aceraia si impegnava a non sfruttare i boschi di Monterotondo di proprietà vescovile. Del castello rimangono solo i resti di un torrione che alla fine dell’800 furono risistemati per impiantarvi un mulino a vento, poi smantellato.⁣
Secondo una testimonianza orale le macine furono fatte ruzzolare lungo il pendio; se è vero queste sono ancora da qualche parte.⁣

Successivamente, Monterotondo fu una zona di grande importanza per la lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui infatti vennero lanciati con il paracadute materiali bellici dagli alleati per i partigiani. Le armi e altro vennero recuperati dalla brigata “Caiani” che aveva acceso fuochi di segnalazione lungo il crinale per l’aereo incaricato del lancio. ⁣
La cascina di Monterotondo era abitata dalla famiglia Innocenti ed ospitava i partigiani nel fienile; i tedeschi, con mortai e mitragliere, attaccarono la cascina. Oggi della cascina rimangono solo ruderi ️⁣


La foto della brigata Caiani è presa da ⁣
https://toscano27.wordpress.com/fumo-lultimo-della-caiani/⁣

Resti del castello
Resti della cascina
Resti della cascina
Brigata Caiani

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