Le altre feste al Sasso

LA BIFOLCATA ⁣

Oltre la seconda di maggio, un’altra festa che si svolgeva al Sasso era la Bifolcata; il bifolco arava e lavorava la terra con i buoi e aveva cura del bestiame. La festa si svolse fino agli anni ’30, l’ultima domenica di agosto. Tre mesi prima della bifolcata, veniva estratto a sorte un capofamiglia che aveva l’incarico di acquistare un giovane manzo, detto la “bestia della Madonna”. L’animale veniva messo all’ingrasso e curato in ogni modo; il venerdì prima della festa veniva agghindato con lana rossa e portato al mattatoio nel santuario. Qui lo aspettava il rappresentante del popolo di Remole che lo uccideva con una mazzata sulla testa. Intanto, richiamati dal suono delle campane, giungevano al santuario i fedeli con dei recipienti per raccogliere il sangue dell’animale, usato soprattutto per fare i roventini (frittelle di sangue di maiale con un po’ di farina). L’animale veniva cotto nel forno del santuario; nessuna parte cruda dell’animale poteva uscire dal Sasso. L’animale veniva poi mangiato la domenica a pranzo dopo la messa di ringraziamento per il raccolto. Dal 1922 fu vietata la macellazione privata dei bovini, questi venivano quindi macellati nei mattatoi pubblici e poi portati al Santuario.⁣

L’immagine è presa dal bel video “le feste a i’Sasso”, realizzato da Associazione Culturale La Leggera: https://youtu.be/GhVXNJ107WE

Sulla sinistra, l’anello che nel macello serviva per reggere il manzo

LA FESTA DEI MULI ⁣


I braccianti e gli addetti al disboscamento possedevano i muli che servivano per trasportare la legna. A settembre, i braccianti salivano con i muli, che erano lustrati e decorati con fiocchi rossi e drappo, al Santuario per ringraziare la Madonna e per la benedizione che avveniva nel prato di fronte al santuario.⁣
Su questa festa ho trovato notizie discordanti. Secondo alcuni, originariamente alla festa partecipavano i cavalli appartenenti alle nobili famiglie dell’Opera del Sasso e successivamente subentrarono al loro posto i muli. Invece, secondo altri, si dice che la festa abbia avuto origine a seguito di un miracolo nelle vicinanze del Santuario. Si racconta che un certo Cassi di S. Brigida stava portando in dono del vino ai muratori che lavoravano al Sasso, ma, essendo la strada molto ripida, il mulo che portava il vino scivolò e cadde in un dirupo per circa 80 metri. Il padrone, sceso nel dirupo, trovò mulo e vino sani e salvi. Dopo quel giorno, in memoria di questo prodigio, venne istituito il pellegrinaggio dei muli al Sasso.⁣
A ricordo di questa tradizione restano infisse le campanelle, per legare le briglie di muli e cavalli, nelle colonne del portico.⁣

L’immagine è presa dal libro di A. Sarti ” Il campanile nuovo”.⁣

  ⁣


Lascia un commento